Il poeta Angelo Ferrante, classe 1938, ci ha lasciati.
Pubblicammo su "La Gru" un suo testo inedito (In memoria di Pier Paolo Pasolini, a trent'anni dalla morte), nel 2005, oggi contenuto nel suo ultimo libro Dentro la vita (Moretti e Vitali, 2007).
Aveva aderito con affetto e passione, nonostante il male che lo stava già divorando, alla nostra campagna dei poeti "contro l'oblio", con l'inedito Il risveglio.
Ciao Angelo, e grazie.
IL RISVEGLIO
Sarà una polvere di versi a seppellire
questo tempo marcio, incivile, che uccide
il vero della vita, e nel suo fluire
tra danaro, potere, indifferenza, irride
quel poco di pensiero che resiste.
Sarà pàtina, strato, a far fiorire
lemmi rigonfi d'ira, che la triste
faccia dell'ignoranza vorrebbe azzerare.
E si son dati, i servi, al migliore
del mercato, al più ricco, al più arrogante,
pestifero profeta del nulla, venditore
di vuote immagini, falso amante
di un’uguaglianza sempre più ineguale.
E parlano, sbraitano, strepitano,
in preda ad un delirio che fa male,
offendendo la vita, l'etica, la più banale
idea di dignità, di sé e degli altri. Verrà
il tempo, presto, di un nuovo decoro.
E questo è certo come certo è il vero.
La polvere dei versi perderà
molte scorie. Brilleranno di oro puro
le parole, tutte, di una nuova poesia
ritornando alla luce dalla cloaca
di questo tempo infame che le affoca.
Sveglia, allora, poeti. Lungo è stato
il sonno che ha sepolto nell’oblio
ciò che abbiamo pensato e cancellato.
È tempo di cantare. Nell’urlo
scomposto e sconcio di questa babele
che ci sovrasta, è tempo, ormai, di uscire
allo scoperto. Troppo amaro è il fiele
che intossica la forza del sentire.
Libertà. Dignità. Basta subire.
Tacere ancora è un po' come morire…
Perugia, dicembre 2009,
Angelo Ferrante
Polvere
3 mesi fa