dal 21 marzo al 13 settembre 2009
inaugurazione sabato 21 marzo
Galleria d'Arte Contemporanea "Osvaldo Licini"
Corso Giuseppe Mazzini 90 - Ascoli Piceno
tel +39 0736277552
serv.pinacoteca@comune.ascolipiceno.it
www.ascolimusei.it
biglietti: euro 8 (intero) euro 5 (ridotto)
aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19
chiuso il lunedi
curatore: Elena Pontiggia
catalogo: SKIRA
testi di: Elena Pontiggia, Arturo Carlo Quintavalle,
Antonio Tabucchi, Stefano Papetti
inaugurazione sabato 21 marzo
Galleria d'Arte Contemporanea "Osvaldo Licini"
Corso Giuseppe Mazzini 90 - Ascoli Piceno
tel +39 0736277552
serv.pinacoteca@comune.ascolipiceno.it
www.ascolimusei.it
biglietti: euro 8 (intero) euro 5 (ridotto)
aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19
chiuso il lunedi
curatore: Elena Pontiggia
catalogo: SKIRA
testi di: Elena Pontiggia, Arturo Carlo Quintavalle,
Antonio Tabucchi, Stefano Papetti
In mostra presso la Galleria d’Arte Contemporanea di Ascoli Piceno, all’interno di uno splendido edificio conventuale rinascimentale, 130 opere per gran parte inedite. Soprattutto oli sulla cui materia grassa, pastosa l’artista spesso interviene con incisioni che danno spessore al dipinto e lasciano vibrare la superficie.
La mostra di Tullio Pericoli, “SEDENDO E MIRANDO, paesaggi dal 1966 al 2009”, citazione leopardiana che dà il nome anche a un dipinto in mostra, prende in esame l’intera ricerca sul paesaggio condotta dall’artista marchigiano (nato a Colli del Tronto in provincia di Ascoli, nel 1936 e vissuto dal 1961 a Milano) notissimo come disegnatore e ritrattista, ed è la più grande finora realizzata da Tullio Pericoli su questo tema.
La mostra offre al pubblico una scelta articolata ed organica delle opere realizzate dal 1967 ad oggi in un percorso che segue l’evoluzione dell’artista nel suo rapporto con il paesaggio, rivelando la continuità del tema nella poetica di Pericoli, su un arco di oltre 40 anni di attività, per quanto in mostra prevalgano le opere degli ultimi quattro, cinque anni.
“Si tratta di un tema che non ho mai abbandonato, che ho trattato in periodi diversi, ora in forma di racconto, ora in modo più astratto.”
Paesaggi, quelli della fine degli anni Sessanta, che Pericoli chiamava “geologie” in cui prevaleva una visione sotterranea attenta ad esplorare stratificazioni profonde. Opere dense di segni e di materia, quelle più recenti, meno letterali, apparentemente lontane da riferimenti alla natura. Superfici che modificano la forma, anche per quello che nascosto o misterioso c’è sotto, in un rapporto continuo tra la parte esteriore e quella interna. Una mappatura di intensa emotività che costituisce una sorta di idioma espressivo nell’invenzione e nella partitura di spazi altamente lirici.
La grande antologica, curata da Elena Pontiggia e organizzata dalla Provincia di Ascoli Piceno con il contributo della Fondazione Carisap ed il sostegno della Regione Marche e del Comune di Ascoli Piceno, costituisce l’ evento più prestigioso del ricco programma del FESTIVAL SAGGI PAESAGGI.
Una mostra destinata a bissare il successo di quella che l’edizione 2008 del Festival ha dedicato ad Osvaldo Licini con il quale non sono poche le affinità di segno e di visioni.
“Il paesaggio di Pericoli si ispira alla terra dove è nato, ma si esprime liricamente e liberamente, divenendo un paesaggio della fantasia e dell’anima: una sorta di linguaggio di valore universale” scrive la curatrice.
Colori terrosi, materici, caldi, bruni, arancio e ocra, i verde oliva ma anche spesso i bianchi e le tante sfumature di grigio scabro dei canali o dei solchi tracciati come leggere incisioni.
“Io, dentro il mio dipingere metto il piacere di trasformare in pittura la bellezza del mondo usando i graffi del disegno come antiche cicatrici di un volto, i solchi del pennello, la sapienza dell’impaginazione, la capacità di leggere con gli occhi le stratificazioni e le relazioni presenti nella natura” afferma Pericoli.
In mostra presso la Galleria d’Arte Contemporanea di Ascoli Piceno, all’interno di uno splendido edificio conventuale rinascimentale, 130 opere per gran parte inedite. Soprattutto olii sulla cui materia pastosa l’artista spesso interviene con incisioni che danno spessore al dipinto e lasciano vibrare la superficie.
Si parte da Studio per la città in fiamme, 1966, si prosegue con la serie delle Geologie degli anni Settanta e, attraverso la serie intensa degli acquerelli della seconda metà del decennio, si giunge alle opere più recenti. Tra queste sono compresi tutti i più significativi lavori dell’artista, a partire dalla monumentale e spettacolare Lunetta per Torrecchia, eseguita nel 2002 per la residenza di campagna di Carlo Caracciolo.
Spiccano inoltre in mostra opere come Terra rossa (2004), Terreni (2007) e Alta collina (2008), quest’ultima nota perché adottata come logo della campagna di difesa del paesaggio condotta da Italia Nostra nel 2008.
BIOGRAFIA
Tullio Pericoli nasce a Colli del Tronto (Ascoli Piceno). Dal 1961 vive a Milano dove si afferma come pittore e disegnatore. A partire dagli anni '70 inizia a collaborare con la rivista "Linus", con il "Corriere della Sera" (dal 1974) e con il settimanale "L'Espresso". Intanto espone le sue opere a Milano, Parma,
Urbino e presso l'Olivetti di Ivrea. Realizza i disegni per l'edizione del volume Robinson Crusoe per l'Olivetti, e, nel 1985, li espone a Milano (presso il Padiglione di Arte Contemporanea), poi a Bologna, Genova e Roma. Intanto dal 1984 collabora con "la Repubblica". Nel 1987 Livio Garzanti gli affida l'incarico di realizzare, in un salone della casa editrice, una pittura murale. Nel 1988 pubblica presso la casa editrice Prestel di Monaco il volume Woody, Freud e gli altri, che uscirà anche in edizione francese, spagnola e americana. Il libro diventa inoltre catalogo di una mostra presentata con successo in Germania e in Austria. Nel 1990 è la volta di Ritratti arbitrari, pubblicato in Italia da Einaudi. Proseguono le personali dell'autore, che espone a Milano (Attraverso il disegno è il titolo dell'ampia mostra ospitata a Palazzo Reale), Parigi e Monaco. Riceve il "Premio Gulbransson" dall'Olaf Gulbransson Museum di Tegernsee (1993) e presenta una mostra dal titolo Il tavolo del re ospitata al Gulbransson Museum stesso, a Bamberg, Francoforte e New York. Nel 1995 si avvicina al teatro disegnando scene e costumi per l'opera L'elisir d'amore di Donizetti che va in scena a Zurigo. Tre anni dopo, nel 1998, cura un nuovo allestimento della stessa opera per la Scala di Milano.
Nel 2001 mette in scena Le sedie di Ionesco per il Teatro Studio di Milano, curandone la regia, le scene e i costumi e nel 2002 disegna scene e costumi per Il turco in Italia di G. Rossini sempre per l’Opernhaus di Zurigo.
Il volume Terre (Rizzoli), edito anche negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, raccoglie una selezione di opere sul tema del paesaggio. Di questi dipinti si tiene un’ampia mostra a Palazzo Lanfranchi a Pisa all’inizio del 2002.
Sempre nello stesso anno la casa editrice Adelphi pubblica il volume I ritratti, una raccolta di 577 volti di personaggi soprattutto letterari, parte dei quali vengono esposti nel 2003 allo Spazio Oberdan di Milano. Per l’occasione Adelphi pubblica un nuovo volume di ritratti dal titolo Otto scrittori.
Nel 2004 tiene a Roma, a Palazzo Venezia, una mostra sui grandi dipinti realizzati nella residenza di Carlo Caracciolo a Torrecchia, pubblica La casa ideale di Robert Louis Stevenson (Adelphi) e Viaggio nel paesaggio (Edizioni Nuages).
Nel 2005 esce presso Bompiani L’anima del volto.
Nel 2006 espone i suoi dipinti in una mostra dal titolo Parti senza un tutto presso la Galleria Ceribelli di Bergamo.
Nel 2007 espone i ritratti di Samuel Beckett a Dublino presso la Oscar Wilde House. Adelphi pubblica un’edizione illustrata di Robinson Crusoe che rielabora il progetto realizzato per Olivetti tra il 1982 e il 1984, mentre Rizzoli pubblica Paesaggi e una parte delle opere del volume viene esposta presso la galleria Lorenzelli Arte di Milano.
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