A Pasolini, Lampi sull'ENI...
(di Stefano Sanchini)
Ecco chi l'aveva il capitolo rubato
che per il troppo dire, di fatica t'ha ammazzato
e di botte, all'idroscalo quella notte
lunga, più degli anni di Cristo
sulla storia nostra scendevi all'inferno
risalendo poi a mostrarci la visione
da Salò a Roma, ogni tua intuizione
di ossesso che cunicoli con la penna scava
dalle fogne a cielo aperto fin dentro alle ombre
del Palazzo, oltre ciò che ci è concesso,
così ad Ostia te ne andavi in un destino certo,
agli assassini disperati, il corpo offerto
e non c'era sperma e non c'erano le rose
ma sangue fango merda e freddo
e i mandanti assenti nelle calde ricche case...
...oggi il cavaliere e il senatore antiquario
vendono il loro e nelle carte il tuo, Petrolio,
se altro tempo ti avessero lasciato,
nel romanzo, anche questo avresti raccontato...
Polvere
2 mesi fa
Cosa importano le grida
RispondiEliminadi tua madre se
dal corpo sgrava l’utero
della civiltà?
Sotto l’ampia fronte il tuo pensiero,
arricciato tra i solchi delle raggrinzite
rughe, grondava le parole
del suo privilegio
sui tetti gialli che otturavano le case,
fino a che non ti si smise
il fiato dalla bocca.
Dalle tue ceneri rinasce
ogni giorno da allora
zoppa la fenice
o senza un ala che muova
un poco d’aria intorno.
Non brilla la virtù opaca
dei discorsi ripetuti
alle televisioni violentate
da qualsiasi microfono.
Son di moda oggi i froci
comunisti: li puoi incontrare
ovunque nei palazzi
alti, tranne di domenica
Ché cantano nei cori.
I fetusi già
non tingono più le sabbie
né giocano con le palizzate delle spiagge:
rimboccate le maniche
per non sporcare il vestito buono
agitano gli avambracci pelosi
con la faccia all’ombra di un pino
sotto il quale scrivono le leggi
della religione del mio tempo: corpi
semimorti che accolgono
il riposo di assopite coscienze, stanche
dopo la visita al mercato centrale
tra i saldi sui saponi
e quelli sui fucili.
Nonostante gli sconti sui cuscini
su di essi ancora resta la mattina
l’orma del sogno di una cosa
che non riusciamo a ricordare.
(Luigi B.)