giovedì 4 marzo 2010

A PASOLINI, LAMPI SULL'ENI

A Pasolini, Lampi sull'ENI...
(di Stefano Sanchini)

Ecco chi l'aveva il capitolo rubato
che per il troppo dire, di fatica t'ha ammazzato
e di botte, all'idroscalo quella notte

lunga, più degli anni di Cristo
sulla storia nostra scendevi all'inferno
risalendo poi a mostrarci la visione

da Salò a Roma, ogni tua intuizione
di ossesso che cunicoli con la penna scava
dalle fogne a cielo aperto fin dentro alle ombre

del Palazzo, oltre ciò che ci è concesso,
così ad Ostia te ne andavi in un destino certo,
agli assassini disperati, il corpo offerto

e non c'era sperma e non c'erano le rose
ma sangue fango merda e freddo
e i mandanti assenti nelle calde ricche case...

...oggi il cavaliere e il senatore antiquario
vendono il loro e nelle carte il tuo, Petrolio,
se altro tempo ti avessero lasciato,

nel romanzo, anche questo avresti raccontato...

1 commento:

  1. Cosa importano le grida

    di tua madre se

    dal corpo sgrava l’utero

    della civiltà?

    Sotto l’ampia fronte il tuo pensiero,

    arricciato tra i solchi delle raggrinzite

    rughe, grondava le parole

    del suo privilegio

    sui tetti gialli che otturavano le case,

    fino a che non ti si smise

    il fiato dalla bocca.

    Dalle tue ceneri rinasce

    ogni giorno da allora

    zoppa la fenice

    o senza un ala che muova

    un poco d’aria intorno.

    Non brilla la virtù opaca

    dei discorsi ripetuti

    alle televisioni violentate

    da qualsiasi microfono.

    Son di moda oggi i froci

    comunisti: li puoi incontrare

    ovunque nei palazzi

    alti, tranne di domenica

    Ché cantano nei cori.

    I fetusi già

    non tingono più le sabbie

    né giocano con le palizzate delle spiagge:

    rimboccate le maniche

    per non sporcare il vestito buono

    agitano gli avambracci pelosi

    con la faccia all’ombra di un pino

    sotto il quale scrivono le leggi

    della religione del mio tempo: corpi

    semimorti che accolgono

    il riposo di assopite coscienze, stanche

    dopo la visita al mercato centrale

    tra i saldi sui saponi

    e quelli sui fucili.

    Nonostante gli sconti sui cuscini

    su di essi ancora resta la mattina

    l’orma del sogno di una cosa

    che non riusciamo a ricordare.

    (Luigi B.)

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