DJAHAZI di PAOLO W. TAMBURELLA
Padiglione dell'Unione delle Comore, Riva dei Giardini della
Biennale
Presso lo spazio acqueo davanti all`ingresso principale dei Giardini della Biennale
Bacino di S. Marco - Riva dei Giardini Pubblici - Venezia
Nell’ambito della 53ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di
Venezia
7 giugno – 22 novembre 2009
Per la prima volta l`Unione delle Comore partecipa alla 53ª Esposizione Internazionale d`Arte -
La Biennale di Venezia con il progetto Djahazi dell`artista italiano Paolo W. Tamburella.
Il Commissario è Wahidat Hassani.
orario: Apertura al pubblico dal 7 giugno
vernissage: 4 giugno 2009. ore 19
web: http://www.djahazi.net/
email: info@djahazi.net
La Djahazi è una barca tradizionale comoriana, per secoli il principale mezzo di trasporto di uomini e merci tra le Isole Comores e i paesi vicini come il Madagascar e la Tanzania, oltre che uno strumento prezioso per allacciare fondamentali relazioni commerciali e intrecciare sempre nuovi scambi culturali.
Nel 2006, a seguito della modernizzazione del porto affidato in gestione esclusiva a una società estera, l`utilizzo delle Djahazi è stato legalmente interdetto, interrompendo così l`attività dei trasportatori e delle loro barche e mettendo in serio pericolo un elemento portante dell'economia popolare e della memoria comoriana.
Nel 2008, Paolo W. Tamburella si è recato nelle Isole Comore per cercare di capire cosa fosse successo alle barche e ai trasportatori. Nel porto della capitale Moroni ha scoperto che le barche erano state abbandonate e stavano affondando.
Per circa un mese, l`artista e i dockers di Moroni hanno lavorato per rimettere in funzione una Djahazi con lo scopo di trasportarla a Venezia e di riconsegnarle, materialmente e simbolicamente, il compito di connettere le Isole Comore con il mondo.
Fin da subito, il progetto ha suscitato l'entusiasmo e l'interesse della popolazione locale che, capito di avere una possibilita` di comunicare un pezzo della propria storia identitaria e comunitaria di fronte al mondo, si è mobilitata attivamente, contribuendo al lavoro e alla riuscita del progetto e dando vita alle premesse per la prima partecipazione nazionale dell`Unione delle Comore alla Biennale di Venezia.
Prima di lasciare le Comore i dockers, protagonisti con Paolo W. Tamburella del recupero delle Djahazi, sono stati ricevuti dal Ministro della Cultura delle Isole Comore e intervistati dalla televisione nazionale : un ulteriore segno pubblico di “investitura” simbolica ai protagonisti.
«Con l’aiuto dei lavoratori di Moroni, Paolo W. Tamburella ha riparato e restaurato una delle ventotto imbarcazioni abbandonate nel porto, ma senza immettere nell’operazione alcuna ricercatezza antiquaria o spirito nostalgico. Al contrario, a Venezia questa imbarcazione – carica di container comunemente usati oggigiorno – diviene la metafora di una globalizzazione ambigua, che porta con sé speranza e rassegnazione [...] situazioni emergenti e situazioni di emergenza, in una sorta di favola premonitrice sulle nuove forme di ciò che consideriamo sacrificabile in un mondo di incertezze e transizione»
[Octavio Zaya, dal suo testo per il catalogo generale della Biennale. Octavio Zaya è Advisor del Museo de Arte Contemporáneo de Castilla y León, di Performa (New York) e co-direttore di Atlantica. Membro del NKA Journal of Contemporary African Art e corrispondente per gli USA di Flash Art, è stato uno dei curatori di Documenta 11, sotto la direzione di Okwui Enwezor]
L’esposizione è a cura di WAHIDAT HASSANI, direttrice nazionale del Ministero della Cultura,
della Gioventù e dello Sport dell`Unione delle Comore.
PAOLO W. TAMBURELLA
Paolo W. Tamburella (Roma, 1973) è un artista italiano che vive tra Roma e New York.
Attraverso l`utilizzo di diversi media tra cui il video, l`installazione e la “performance” Tamburella crea dei documenti e degli atti che indagano la globalizzazione e le dinamiche post-coloniali collegate alla modernizzazione. Tra le sue mostre: Wonder – Biennale di Singapore – 2008 ; Inscriptions – Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Guarene d’Alba – 2007 ; Post - Cards – Stazione di S. Maria Novella – Firenze – 2006 ; Annina Nosei Gallery – New York – 2003 e 2001. Tra le mostre future: What remains, toward an aesthetic of disappearance – MUSAC – León – Spagna – 2010 ;How to – 11th Istanbul Biennial – Kumbaraci Yokusu – Istanbul – Turchia - 2009; Unsteady Balance – Yautepec Gallery – Mexico City – 2009
Titolo: DJAHAZI di PAOLO W. TAMBURELLA
A cura di: Wahidat Hassane, commissario del padiglione
Inaugurazione: giovedì 4 giugno 2009, ore 19
Date: 7 giugno – 22 novembre 2009
Ambito: 53ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
Per informazioni
web: http://www.djahazi.net/
email: info@djahazi.net
complimenti per l'idea, per averlo postato sul blog e per la goccia di sensibilità che viene di volta in volta distillata per far capire alle persone che globalizzare e modernizzare non sempre é segno positivo e sinonimo di civiltà
RispondiEliminagrazie