venerdì 10 luglio 2009

DASTRAMONIO e GULINO/RICO/SCORZA


LETTERA A NESSUNO, O A TUTTI.
Il lavoro e gli sforzi, la passione di Dastramonio e di Gulino-Rico-Scorza...

[di Maurizio Inchingoli]



"NON SCRIVERTI
tra i mondi,
tieni testa
alla varietà dei significati,
fidati della traccia di lacrime
e impara vivere"

Paul Celan, "Sotto il tiro di presagi".



[ I -sentita- ègloga ]

Uno sforzo, la passione, la rincorsa utopicamente intrapresa verso la perfezione. Questo ed altro ancora contraddistingue queste entità umane, o meglio post-umane, che lavorano ai fianchi, di lato, come degli scultori della forma e del pensiero attraverso immagini, proiezioni, suono, emozioni; quella che prendiamo in esame in questa sede è la descrizione tutta utopica, ripetiamo, ed indecifrabile di un gruppo di persone che lavora assieme da tempo, rispettando le diverse peculiarità artistiche dei singoli, e che prende forme inconsuete attraverso un intrecciarsi di rapporti di amicizia che portano a risultati che molto spesso rasentano una sorprendente vitalità artistica e, ribadiamo, umana. Proviamo a descrivere forse in maniera un po' sommaria ma sinceramente appassionata queste persone vicine e pensanti, di cui avvertiamo il peso dell'anima.
Il progetto Dastramonio è una variabile impazzita di menti diverse ed eterogenee: quella del corpo di Rita Deiola, guidata dalla mente costruttiva (delle cose) di Federica Falancia, e ricamata dalla musica che avvolge il tutto di Alessandro Gulino e Vincenzo Scorza.
Il lungo viaggio comincia alcuni anni fa, precisamente nell'anno 2004, con l'opera "Feritoie", come a ribadire la necessità tutta carnale di incunearsi in un mondo fatto di sofferenza e di ricerca del/nel dolore, un patologico ri-cercarsi e non trovarsi.
L'anno successivo è la volta di "Prospettiva Curiosa", un monumentale movimento sordo e cinematico che ci ha sorpresi fin dalla prima volta che ne abbiamo visionato le gesta anche attraverso il canale di diffusione per eccellenza come può essere solo l'onnipresente YouTube. A questo proposito ammiratene un piccolo frammento a questo indirizzo:
http://www.youtube.com/watch?v=Nn0ai7WI2WI .
Scrivevamo tempo fa proprio su questo lavoro le seguenti parole.

"Prospettiva curiosa"
"Forze che spingono materia carnale, la pesantezza dei corpi, una muta dimostrazione di energie cinetiche. Come un vento cristallizzato, agghiacciante, vortice che evoca, ma non trova, il silenzio. Un sibilo forse, e l'autismo come condizione fisica ultima; un incubo infinitamente post-lynchano, un viaggio alla fine del mondo, catapultati in una stanza a forma di scatola sonora nella quale la voce sbatte a forza di lambire i muri. Un confine oscuro, con i suoni e la luce circolare che si fanno afoni, trogloditi, elementari e neanderthaliani. Un ritorno al nucleo centrale della terra dove tutto è magmatico, mesmericamente camuffato. Come una trasfigurata, livida, opera lirica del dopo-bomba. La luce scolpisce, la voce emana, l'uomo finisce i suoi giorni alla ricerca di una fine che mai troverà, una condanna lo costringe a deambulare all'infinito."

Ricordiamo che questa video-installazione in anamorfosi è stata presentata quello stesso anno al Teatro Stabile di Potenza all'interno del Potenza Film Festival, evento che ha segnato davvero una fase di cambiamento per le ragazze ma anche per una regione di solito fuori dal circuito degli spettacoli che contano nel Belpaese.
Nell'anno 2006 è la volta di "Danza alla rovescia", performance che viene architettata sulla base di un progetto-studio richiesto dalle sedi del Sert di Saluzzo e di Fossano, in provincia di Cuneo.
Dopo un altro progetto, "Dal niente verso", del 2007, ecco che approda sulla terra uno studio sinceramente dark, dalle forti striature blu e nere, "Circùìto Studio I", il lavoro con la quale veniamo a contatto definitivamente con l'entità Dastramonio, una simbiosi prima di tutto umana e poi artistica, arricchita della presenza di un valido e silenzioso musicista-sound-designer siciliano che risponde al nome di Alessandro Gulino. Anche di questa opera è possibile vedere un breve stralcio su YouTube al seguente indirizzo:
http://www.youtube.com/watch?v=9KjnXV9rTgA .
E scrivevamo a tal proposito poco tempo fa queste sanguinanti parole.




"Circùìto Studio 1"
"La luce si fa effimera pennellata oscura, a solcare una serie di traccie murarie che si muovono epilettiche, nervose, imprendibili. Il corpo assume uno spastico movimento, in un continuum di costruzioni fisiche che combattono animalesche contro la natura selvaggia di nitriti argentei, metallici, come in una sinfonia post-industriale senza tempo. La paura, l'inconscio, la voluttà dei corpi, una fine... Come una fiamma che pian piano si spegne e odora di zolfo. Come quei fuochi che si affievoliscono da lontano in una insolita discarica. Clangori, costrizioni, perdita di spazio nell'ignoto."

Una performance che ci ha colpiti alquanto, nella consapevolezza però che bisogna sempre cercare la perfezione formale e visuale, fermo restando che non è così semplice arrivare ad una sintesi perfetta. Lo sforzo di Dastramonio è caratterizzato da un incedere mellifluo che si nutre di deviazioni, scatti in avanti, pentimenti e riflessioni profonde. Che vengono sublimate nell'ultima opera in progress appena presentata alla ultima edizione di Peraspera Festival, happening teatrale deviante dell'estate bolognese.
La più recente fatica-parto doloroso del combo si chiama infatti "Kid", ed è una proiezione in forma di immagini che si scontra e si specchia col corpo snodato ed ossuto di Rita Deiola, spina dorsale per eccellenza, in una proiezione che sa tanto di amplesso corporeo ed immaginifico con l'ectoplasma di una bimba che sale su di una corda e che cade in un abisso incanalato nella musica elettronica sorda, ebete, metallica ed argentea di Alessandro Gulino. Un lavoro che necessita sicuramente di costanti aggiustamenti tecnici, soprattutto nella parte dedicata alla f(r)ase testuale che accompagna la performance. Un sussulto, un respiro ci colpisce maggiormente durante l'esibizione, alla quale abbiamo avuto l'onore di assistere già un paio di volte: è l'incessante, sensuale ed epilettico fiatare stanco del corpo sardo della protagonista dello studio.
Aggiunto alla musica, che già nella esibizione successiva subisce un processo di metamorfosi che apprezziamo maggiormente. Ci auguriamo altresì che ci sia la possibilità di una dimostrazione più fisica di quest'ultima loro fatica in uno spazio più consono, più grande, come a volersi perdere finalmente nei meandri di un suono che si fa corpo ed immagine, e che si proietta in questo privatissimo spazio siderale alla quale assistiamo muti ed affascinati. Questo il breve testo che accompagna lo studio-installazione.

"...nessuno pareva curarsi della mia presenza, finchè ad un tratto, nel cassone di un camioncino aperto, vedo una bambina. Era sbattuta lì come un pesce appena pescato. Muoveva solo gli occhi. Io l'ho guardata un attimo e poi ho continuato a camminare, volevo lasciare presto quel posto e arrivare in tempo al ristorante.
Non dici nulla.
Ti rendi conto?
...e l'ho lasciata lì, ma a questo, ci ho pensato dopo."

Il viaggio di Dastramonio certamente non finisce quì. Guai a pensarlo solamente, ci auguriamo perciò che possa proseguire con quel nervosismo, quella tensione che sembra essere la giusta molla che fa andare avanti queste menti pensanti della quale abbiamo un gran bisogno, altrimenti non avrebbe senso nulla, non ci sarebbe nulla da ribadire, saremmo corpi stupidi immersi nel magma quotidiano, presi dalla necessità di sopravvivere, dimenticando che invece è necessario, vitale, alimentare i nostri neuroni, evocare il viaggio, rifocillare le sinapsi, i circuiti, le membra...



[ II -sentita- ègloga]

Membra e meningi, fibre umane che si emozionano ad assistere alla performance di un trio speciale, a nome Gulino/Rico/Scorza nato da pochissimo tempo.
Dai software di Alessandro Gulino e di Vincenzo Scorza escono suoni eterei che accompagnano la voce davvero notevole di Rocìo Rico Romero, tripla R che ci accompagna nelle lande di una terra lontana, quella andalusa dalla quale proviene. Nella performance "Alba" sentiamo arrivare da molto lontano, da uno spazio siderale, una voce che sprigiona inquietudine, con la faccia sofferta della singer spagnola che quasi miracolosamente cerca di tenere insieme i cocci di una distruzione interiore; una drammatica paresi emozionale l'accompagna durante la breve ed intensa performance. L'abbiamo vista già un paio di volte in azione e la convinzione che da quelle parti ci sia della stoffa, della classe, ci convince sempre più.
Sembra a tratti di vivere le intense atmosfere di quella famosa scena che vediamo atterriti ed al contempo affascinati in Mulholland Drive di David Lynch, dove Rebekah Del Rio canta, rapita, una mostruosa versione di Llorando (Crying) di Roy Orbison, e nella quale affondiamo morbidamente, ma anche morbosamente, morbid, come si dice da quelle parti. Quasi In Heaven, come nel pezzo che accompagna le sorti di Eraserhead, l'aria si fa intensamente noir, nel senso tutto europeo del termine, racchiusa cioè in quella tristezza flamenca tipicamente andalusa, donchisciottesca, robotica ed aliena. Come alieni sono i suoni, le folate di vento elettronico che accompagnano questa voce angelica che vorremmo sempre più possente, acuta, disperata; ma le premesse ci sono tutte, come a voler decantare ancora, ed ancora, il vuoto e il silenzio.
Nell'evocazione delle cose, nel viaggio al termine della notte di questo trio davvero convincente, per approdare all'alba, alla fine di una inquieta, tremante e sognante notte, con le lenzuola spiegazzate dai movimenti quasi spastici del sogno. Ci muoviamo tristi e sorridenti tra le maglie di un suono-eco che aspira alla redenzione ed al silenzio.
Scrivono gli autori di questo coraggioso progetto.

"Alba è una nascita continua ed inarrestabile di vortici acustici. Dalla prima nota e dalla prima vibrazione vocale scatta una seduzione sonora in continuo feedback. E' un lavoro da svolgere in assoluta improvvisazione, dal vivo.
La vocalità flamenca esaltando l'aspetto passionale delle composizioni, imbastisce le tessiture vocali e il disegno sonoro con i diversi stati emotivi (malinconia, passione, frenesia...) e insieme alla musica elettronica, malleabile e stranamente calda, danno vita ad ALBA."

Aggiungiamo sicuri che tutto ciò è pura, sincera onestà, apparato musicale e di vita che accompagna le anime in pena, come in un ipotetico girone dantesco che facciamo fatica a collocare in uno spazio-tempo. Siamo all'Inferno o in Paradiso? Il Purgatorio è un limbo per eccellenza, la terza via, e queste creature sembrano abitare scomodamente questo passaggio, avvertendoci della imminente caduta all'indietro verso un infernale rifugio gassoso. La voce di Rocìo Rico Romero ci canta della passione, del passato, della pare(nte)si emozionale di tornare indietro nei ricordi, aspirando però ad una salvazione che sembra lontana, anelata di continuo ed irragiungibile. Ma sempre lì, ferma come una chimera, un tromp l'oeil che scorgiamo e non vediamo del tutto, un'oasi di piacere che forse non raggiungeremo mai. Ma a noi non importa tutto ciò, a noi importa di intraprendere solo questo viaggio, su questa terra, accompagnati da una figura prometeica posta su di una lontana radura, ed appoggiarci fisicamente al palo del destino. Ed aspettare che passi la tempesta. A riveder le stelle; dopo però che sarà passata l'alba, e dopo che si sarà consumato un altro, misero, giorno...








POST SCRIPTUM

Durante la stesura di questo scritto/non sappiamo ancora cosa sia, abbiamo ascoltato, quasi costretti dagli eventi, la colonna sonora di Mulholland Drive, film-rebus di David Lynch, nostra passione e croce ideologica, e ringraziamo le orchestrazioni quasi insostenibili, commoventi di Angelo Badalamenti. Ci sembrava il modo migliore per celebrare sulla distanza il buio e la luce, la morte e la resurrezione, la nascita ed il feto che è racchiuso dentro ognuno di noi. La chiave di quella scatola umana che siamo...



http://dastramonio.altervista.org/

http://www.myspace.com/gulinoalessandro

http://www.myspace.com/babelia3

http://www.myspace.com/mopcortex









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