lunedì 29 novembre 2010

UOVA - DI MATTEO FANTUZZI

Matteo Fantuzzi
UOVA


Dedicato alla ragazza che da tre giorni cerca di farmi cambiare piano telefonico.
Francesca. Laurea in Scienze Ambientali. Oramai siamo amici.

Le strade chiuse al traffico
ed i ragazzi stesi lungo i viali della circonvallazione
presi a calci, manganellate fredde nelle cosce
sguardo di chi non si consegna alla sorpresa:

e come si è arrivati a questo punto ? Stiamo
così in basso da non vedere il punto di partenza,
da non capire il baratro da cosa sia composto.
Tu aspetti che ti chiamino per fare dei pacchetti,
commesso della vecchia Standa, che adesso
ha un altro nome e se ti volti per un secondo
ne viene fuori un altro e nuovi manichini, nuove offerte.

Sette giorni, quattro fine settimana, venti ore. Centottanta euro.

La madre di Leonardo tra due giorni deve scegliere
se andarsene in Lettonia con la fabbrica di mobili
o prendere stipendio fino a Giugno.
La cassa integrazione “pilotata”, il fallimento solo
di settori dell'azienda, il tempo che non è dalla sua parte.

Cinquantaquattro anni, novecento euro da operaia specializzata,
Dio solo sa quanti chilometri dai figli.

Per la stazione senza più colpevoli
senza mai colpevoli, dove forse non è mai accaduto niente
arrivano studenti da ogni parte, fanno i fattorini
per poter studiare, passano tre ore al giorno a mettere
i prodotti nelle scansie deserte degli ipermercati.
Non si sale sopra i tetti di Bologna, si prendono i binari.

Crolla il senso di città e di stato, di politica e di gente
vanno giù le mura delle banche, i terrapieni
della nuova metropolitana, le rovine della città
vecchia, gli inceneritori con l'amianto sotterrato
nelle falde, quintali di fascicoli, di indagini.

Piazza Fontana, 12 Dicembre. Piazza della Loggia, 28 Maggio.
27 Giugno, Ustica. 2 Agosto strage alla stazione di Bologna.
I morti, i famigliari, le ferite aperte.
Un calendario che non conosce pause.

Ogni giorno è come quello precedente,
le inserzioni controllate tutte, pure quelle vecchie
come se qualcosa d'improvviso ti potesse comparire
sotto gli occhi, come se il lavoro o il merito contassero.
Ho l'impressione che qualcuno inizi a rompersi un po' il cazzo.

Mercoledì 24 Novembre un gruppo di studenti che protesta contro la riforma dell’università tenta di entrare a Palazzo Madama. Poco dopo inizia un fitto lancio di uova. Nei giorni successivi vengono occupate oltre alle facoltà universitarie molti dei monumenti simbolo del nostro Paese, dal Colosseo alla Torre di Pisa, dalla Mole Antonelliana alla Basilica di San Marco. Il tentativo di occupare i binari della stazione dei treni di Bologna fallisce per l'intervento delle forze dell'ordine.

3 commenti:

  1. E' un bel contrasto, il ritmo epico e il lessico comune, gli accenti arroventati e l'attualità in corteo (sia quello fermo delle vittime, sia quello di protesta, due cortei che si uniranno?). La penultima strofa è proprio il Gaber di "Qualcuno era comunista"...

    Michele Ortore

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  2. Grazie Matteo, che continui a graffiare. e sai farlo bene.

    Rossella R.

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