lunedì 14 dicembre 2009

La violenza fa vomitare (di Davide Nota)

LA VIOLENZA FA VOMITARE


La foga è stupida. L’odio deprimente. La violenza meschina, fa vomitare. Compiacersi di essa è brivido di gelo, semplicemente atroce e disumano.

Calpestare l’oblio è calpestare questo clima di odio, alimentato da tutti i populismi che nello scontro emotivo e nell’alta tensione da guerra civile embrionale, ricavano consenso, rinsaldano le fila.

Ma il male generale può pagare l’interesse privato, il particolare? Solo per un colonnello golpista, un boss mafioso, o per un terrorista la cui attività di destabilizzazione è finalizzata al fascismo.
Calpestare l’oblio è calpestare questa tristezza infinita, questa desolazione avvilente, di una parte di società civile che antepone la foga al pensiero, il disprezzo alla speranza, il ventre al cuore, le viscere alla mente.

Soprattutto e con ogni forza
non cederò alla tentazione
di opporre disprezzo al disprezzo
nonostante tutto vorrò praticare il coraggio e l'amore.
Ho voglia di stare al mondo e lottare. (Raimondo Iemma)

Anch’io ho voglia di stare al mondo e lottare, con coraggio ed amore; fuori dalla notte di brace, della febbre fratricida e del rancore.
Voglio sventolare il mio straccetto al sole di una domenica mattina, come volendo dire: ben ritrovati, buon risveglio.

Rifiuto ad alta voce, da poeta contro l’oblio e organizzatore dell’e-book contro la minaccia incostituzionale e per la resistenza della memoria repubblicana, l’ottusità pericolosa e suicida, di chi pensa che nemici siano gli uomini, e non la storia da cambiare.

Davide Nota

giovedì 10 dicembre 2009

Su "Calpestare l'oblio": Stefano Sanchini

Lettera al proprietario della Mondadori
(forza, Italia rialzati!)


Italia falsa e scaltra di falsi prosatori
della vita fanno un romanzo basso e vile
inseguendo la fama e gli ori
indossano la maschera, sì, ma senza stile…

…e chi troppo ingrassa troppo mangia
col Foglio avvezzo ai vizi del potere
con violente parole incita alla rabbia,
nulla cambierebbe se scrivesse col sedere

infeltrito Giornale dalle oscure trame,
Libero è chi non serve il tiranno,
in questo paese dove tornata è la fame
a dire di scandali e festini per trarci nell’inganno

un presidente tutto sesso e barzalette
i suoi avvocati ha messo in parlamento
e cena con i boss del mondo e segrete sette,
l’apprendista muratore che ha edificato lo scontento,

e ci vuole tanta e troppa Fede
ché si predica meglio in tele che in chiesa
restiamo comodi e vengono in sede
uno per uno, senza confronto, di casa in casa

sono gli stessi dei tagli alla cultura
gli stessi della mondezza e degli appalti,
una dittatura di poteri oscuri che il potere oscura.
Caro Silvio, racconta come i tuoi colleghi pentiti

quel che sai, la storia di menzogne e offese
del telefono che squilla e dei volti sconosciuti,
ché una tua parola vera può salvare il paese,
liberati dall’omertà dalla male-dizione e i delinquenti

non avranno più l’Italia bella e piena di sorprese.

mercoledì 2 dicembre 2009

Su "Calpestare l'oblio": Raimondo Iemma

Non abbandoniamo l’esercizio del dubbio


In questi ultimi giorni, a seguito della pubblicazione della raccolta poetica “Calpestare l’oblio”, abbiamo a mio parere assistito all’ennesima rappresentazione di una lotta di potere. L’Unità, pur con il sicuro merito di aver pubblicizzato e sostenuto l’iniziativa, ha potuto accreditare tra le proprie fila una nuova voce a suo modo autorevole (mi chiedo tuttavia: un foglio di area pubblicherebbe oggi una raccolta di interventi contro, per esempio, il colonialismo “dolce” di Obama?). Dal loro canto, i quotidiani di centrodestra si sono affrettati a gridare a un’ulteriore persecuzione nei confronti del presidente del consiglio, questa volta da parte di un gruppo di poeti, vergognosamente bollati come anacronistiche macchiette. Mi chiedo e vi chiedo: pur non azzardandomi ad assimilare – per tenore del discorso e profondità del pensiero – i due campi, cosa rimane sotto questo polverone giornalistico (dunque strumentale)? È per davvero un’antologia “scomoda” quella che genera, nell’apparato giornalistico, le solite reazioni, le trite e automatiche prese di posizione?

La novità è semmai che a far scaturire una tale contrapposizione non sia stata la dichiarazione di questo o quel politico, ma un’e-book di poesia. È senz’altro un bene, ma non ancora una vittoria. Uscire dai binari dello scontro (e dello slang) giornalistico – utilizzato quasi sempre a scapito di un racconto obiettivo della situazione – ancora una volta non è stato possibile. Altro sarebbe (o, nella speranza, sarà) affrancarsi da qualunque vocabolario del potere. Sta dunque a noi autori chiudere il cerchio della discussione, e aprirne di nuovi, elevando ulteriormente la portata intellettuale del dibattito.

La rivolta nei confronti dell’etica di chi ci governa è infatti un elemento, fondamentale ma di per se non sufficiente, di una forma di resistenza che deve essere di più ampia portata. Per questo ho trovato importante, nel coraggioso intervento di D’Elia a La Zanzara, il riferimento al ruolo distruttivo dei mass media e alla necessità di considerare l’esistenza di quelli che Mandel’stam chiama amici e nemici della parola. È questo, io ritengo, il centro della questione culturale.

Dove risiede, oggi come sempre, la portata rivoluzionaria della poesia (non solo di quella frettolosamente definita come “civile”)? Nel fatto di non potersi piegare all’utilizzo corrente, utilitaristico, borghese, mediato del linguaggio dell’informazione e della comunicazione, ossia del potere. Essere altro, con altre parole, in altri luoghi, per altre vie. In questo stanno la forza e la vitalità (e, contemporaneamente, il punto di vulnerabilità a cui si appiglia chi la denigra) del fare poesia.

Le prossime occasioni di confronto, come ad esempio la presentazione fissata per l’8 gennaio a Roma, potranno e dovranno consentirci di muovere nuovi passi. Specialmente nell’ambito di un confronto, che Davide Nota e il gruppo de La Gru si stanno spendendo per mantenere vivo, in merito alla portata estetica, culturale e politica della poesia di oggi e alla rinnovata capacità di avere un peso nel dibattito pubblico. Una capacità che, a mio modo di vedere, passa sì attraverso le opere, ma anche dalla loro critica, pur se aspra e diretta.

Il mio è un augurio appassionato, rivolto al futuro e che, soprattutto, arriva dall’interno, da una persona che non si crede in alcun modo migliore degli altri. Una presa di posizione pubblica da parte di intellettuali non costituisca mai un evento episodico, né sia praticata sotto alcuna egida. Conciliare un ritorno all’influenza nel dibattito culturale e politico (nel suo senso più esteso) con il mantenimento dell’autonomia di pensiero e azione è senz’altro un’impresa non da poco, ma l’unica a cui è giusto e ragionevole ambire. E per farlo è indispensabile non abbandonare mai l’esercizio del dubbio.

Raimondo Iemma

Ecco perchè torna la poesia, caro Corriere

CALPESTARE L’OBLIO (2) LA VENDETTA


Stralciamo tre versi efficaci da Angelo Ferrante, poeta che vive a Perugia, classe 1938 (il suo ultimo e forte libro è del 2007, Dentro la vita, Moretti&Vitali):

VIVIAMO NEL SILENZIO, NEL RITRARSI

ALLA VEGLIA E AL SONNO, PER LA TENSIONE

A NUOVI PIÙ OSTINATI MOVIMENTI.

Visto che loro per anni hanno calpestato la nostra memoria, ecco lo scatto di Roberto Roversi: CALPESTARE L'OBLIO, che naturalmente è il loro. Noi siamo la sinistra, come il cuore del corpo italiano; loro sono la destra, il mal di fegato della nazione.

E grazie a L'Unità, che ha rotto il silenzio, pubblicando il nostro appello e le nostre poesie.

Come voleva Pasolini, non ci sarà più in noi neppure un'ombra di azione non intellettuale; questo significa che ci sarà solo la luce di un'azione intellettuale, perché per troppo tempo la sinistra, soprattutto la nuova, ha agito fisicamente e male, pensando poco. Dobbiamo recuperare tutto il vuoto di pensiero di un paio di generazioni, che della violenza fisica di auto-difesa e di offesa, fino alla violenza armata più atroce e idiota, hanno fatto il loro sconfitto vangelo, che ci ha portato fin qui.

Ecco perché torna la poesia, caro Corriere dei grandi omologanti, care e odiose gazzette sorprese e stizzite dai versi antifascisti di padri e figli e fratelli uniti. Torna perché torna il sentire (e il pensare) inerme, ma intransigente; e torna persino la violenza delle idee, che Rimbaud amava in Baudelaire. Torna l'unità civile dell'arte incivile, perché tenuta da sempre fuori dalla città.

Noi non siamo né soldati, né assoldati (e tantomeno da un partito), come gracchia qualcuno di destra, da Radio24. E non ci piace neanche come qualcun altro di sinistra, da La7, tiene stretto il microfono, per non darlo al ragazzo invitato per non poter parlare un poco disteso del NoB-day, e cioè della protesta di piazza contro Berlusconi del 5 dicembre 2009. Voi fate una radio e una tv troppo vostre, come i giornali del resto, perché siete uomini di prosa al quadrato e al cubo. Sono decenni che non invitate un poeta giovane o almeno non ottuagenario: Che tempo che fa, non può dirlo solo il cantautore convocato tre volte in un anno.

Quando inizierà un nuovo '68 dei media?

Attenti, che il vento sta girando, già in rete, la poesia si prenderà la parola e svelerà la noia immane della vostra prosa.

Calpestare l'oblio della poesia, è ora.

È ora che uniti in mille facciamo almeno un mezzo Pasolini, un intellettuale collettivo che vi dia del filo da torcere, che vi proponga l'ascolto dei sentimenti e dei pensieri italiani più vissuti e profondi; ma stando alla larga noi per primi dagli esilaranti siparietti autoreferenziali di tanti maestrini clericali o laicisti senza talento delle rivistine poetiche professorali che vivacchiano senza battere un colpo ormai da decenni.

È ora di risvegliarsi alla realtà.

Utopia!



Gianni D'Elia

Davide Nota

martedì 1 dicembre 2009

Tutti i link di "Calpestare l'oblio"

La Gru
http://www.lagru.org/index.php?option=com_content&task=view&id=103&Itemid=45

MicroMega
http://temi.repubblica.it/micromega-online/poesie-civili-contro-loblio/

L’Unità
http://www.unita.it/news/italia/91757/la_rivolta_dei_poeti_berlusconi_gi_le_mani_dalla_democrazia

Il Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2009/novembre/26/anche_Poesia_Trincea_suonando_Vecchi_co_9_091126007.shtml

Il Giornale
http://www.ilgiornale.it/cultura/le_poesie_contro_silvio_una_corazzata_potmkin/26-11-2009/articolo-id=401932-page=0-comments=1

Radio24 – La zanzara (1)
http://www.radio24.ilsole24ore.com/main.php?articolo=mannoia-donne-poeti-anti-berlusconi-parma-comune-case-chiuse

Il Foglio
http://www.ilfoglio.it/preghiera/313

Libero
http://www.libero-news.it/articles/view/596252

MicroMega (2) - Comunicato stampa de “La Gru”
http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-differenza-tra-calpestare-loblio-e-calpestare-la-verita/

Radio24 – La zanzara (2)
http://www.radio24.ilsole24ore.com/main.php?articolo=guerra-civile-poesia-sigarette-pansa-mussolini-donne

Gli Altri
http://altronline.it/node/1387

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Altre segnalazioni:

Reset-Italia
http://www.reset-italia.net/2009/11/11/30-poeti-italiani-contro-la-minaccia-incostituzionale-per-la-resistenza-della-memoria-repubblicana/

Slowforward
http://slowforward.wordpress.com/2009/11/30/su-calpestare-loblio/

Illibertino
http://illibertino.blog.lastampa.it/illibertino---giornale-di-letteratura/2009/11/poesie-contro-berlusconi-unantologia-online.html