lunedì 30 marzo 2009

SCRITTORI PRECARI_letture e incontri romani

Continua il reading itinerante nella Capitale di Scrittori precari.

Ad aprile quattro nuove date in giro per la capitale: in centro, al Pigneto, a San Lorenzo e a Trastevere.

Qui sotto il calendario completo:



2 aprile 2009

433 Next Bar

Via del Governo Vecchio, 123

ore 19.00 aperitivo

ore 20.30 Reading di Scrittori precari, versione 8.0: Letture diAndrea Coffami, Simone Ghelli, Gianluca Liguori, Luca Piccolino eAngelo Zabaglio.

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8 aprile 2009

h. 21.30

Fanfulla 101

Via Fanfulla da Lodi 101, (Pigneto) Reading di Scrittori precari 9.0: Letture di Andrea Coffami, SimoneGhelli, Gianluca Liguori, Luca Piccolino e Angelo Zabaglio.

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16 aprile 2009

h. 22,00

Simposio

Via dei Latini, 11 ang. via Ernici (San Lorenzo)

Reading di Scrittori precari 10.0: gran festa di compleanno. Letture di Andrea Coffami, Simone Ghelli, Gianluca Liguori, LucaPiccolino e Angelo Zabaglio.

Con la partecipazione a tempo determinato di Massimiliano Coccia,autore di “Gli occhi di Piero. Storia di Piero Bruno, un ragazzo deglianni Settanta” (Edizioni Alegre) ed “Esterno estivo” (Terre Sommerse),autore del corto “Roma, un giorno”.

Partecipazione precaria della poetessa Barbara Pinchi , autrice dellaraccolta di poesie D’Ombre.

Accompagnamento musicale di Valentina Lupi.

Nell’occasione sarà esposta la mostra Passaggi di tempo di Martina Donati.

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17 aprile 2009

h. 19.00

Libreria Gocce d’inchiostro

Via Agostino Bertani, 11 P.zza San Cosimato - Trastevere.

Scrittori precari presenta Scrittori precari.

Reading e presentazione del romanzo Dio è distratto di GianlucaLiguori e della raccolta di racconti Lavorare stronca di AndreaCoffami e Angelo Zabaglio, entrambi i libri editi da Tespi.

mercoledì 25 marzo 2009

SABRINA MUZI - MARCHE CENTRO D'ARTE - GALLERIA MARCONI, CUPRA MARITTIMA


dal 29 marzo al 26 aprile 2009
inaugurazione 29 marzo ore 18:00
Galleria Franco Marconi
c.so V. Emanuele, 70 - Cupra Marittima (AP)
Tel +39 0736 778703
galleriamarconi@tiscali.it
www.siscom.it/marconi
ingresso libero
aperto tutti i giorni dalle 16:30 alle 20:00
domenica chiuso
curatore: Claudio Libero Pisano

Domenica 29 marzo alle 18.00 la Galleria Marconi di Cupra Marittima presenta la personale di Sabrina Muzi a cura di Claudio Libero Pisano, dopo il successo dell’esposizione di Marco Bernacchia e Francesca Gentili.
La mostra conclude il ciclo Marche Centro d’Arte ed è il quinto appuntamento della rassegna Gallerista sull’orlo di una crisi di nervi.
Con la personale di Sabrina Muzi si conclude Marche Centro d’Arte. Lo scopo della rassegna è mostrare la vivacità delle produzioni artistiche presenti nella regione, una regione in cui convivono pluralità e singolarità, a partire dallo stesso nome. Ogni artista ha una sua peculiarità, e un suo percorso di ricerca, ha una voce che unendosi alle altre del territorio, dà vita a un mosaico ricco, vivo e vivace.
“La ricerca di Sabrina Muzi continua con un ulteriore passaggio nella direzione di un rapporto mai episodico tra sé e la natura. Utilizza diversi mezzi che concorrono allo stesso fine. Video, foto e disegni hanno lo scopo di sottolineare un unico messaggio dove sempre più intima diventa la condivisione con l’elemento naturale. Sia quando è il suo corpo, come nel video Remote Body, che si nasconde e si perde tra i rami fino a diventare un unico elemento. Sia nelle foto, dove l’artista non compare, è evidente una relazione mai distaccata. In quegli alberi rappresentati più che l’elemento estetico traspare quasi il respiro, l’affanno della natura impressa sulla carta. E l’artista se ne fa portavoce, lascia che la sapienza tecnica e la capacità esecutiva si mettano al servizio di un messaggio circolare. Offre il suo sguardo alla natura che lo restituisce in tutta la sua potenza, bellezza e inquietudine”. (Claudio Libero Pisano)

Gallerista sull’orlo di una crisi di nervi
Il giorno dopo l’inaugurazione di una mostra il gallerista tira le somme. Le rughe si sono distese e si parla amabilmente sgranocchiando salatini e patatine. Il sorriso riempie il volto barbuto e la soddisfazione per il risultato è al centro dei suoi discorsi. Dello yeti che si aggirava con spatola, stucco e gomma magica, non è rimasto nulla. La Galleria adesso sembra il paese delle favole, dove pace e armonia regnano e le riviste sono ordinate sulla scrivania. Un attimo di pace prima della prossima inaugurazione.
All’ansia di una mostra, collaboratori di vario tipo aggiungono stress, ritardi, piccole o grandi inefficienze che un povero gallerista si trova a dover affrontare, perdendo i capelli e/o facendo diventare bianchi i pochi che gli restano. Eccolo buttarsi su massicce dosi di tachipirina per affrontare l’immancabile febbre pre-mostra, mettersi ai fornelli per preparare pasti con innumerevoli portate e quantità capaci di sfamare interi reggimenti, eccolo infine perdere l’attimo atteso ogni giorno come la manna dal cielo: il riposino pomeridiano. Una vita dura fatta dalle piccole insoddisfazioni di ogni giorno e dalle grandi soddisfazioni di ogni mese.
Gallerista sull’orlo di una crisi di nervi è l’omaggio a quella cosa bellissima ed entusiasmante che è l’organizzazione di una mostra, cosa bellissima, ma anche snervante e stancante. Ecco che aumenta il numero delle sigarette fumate fuori dalla porta, ecco che i chiodi e le viti si accumulano sul pavimento. Poi si inaugura, si parla, si ride e il giorno dopo si pulisce. Questa è la “tragica” routine che accompagna la vita di un gallerista. Ma non bisogna dimenticare però la bellezza di una mostra, il piacere di una chiacchierata con gli amici, l’emozionarsi sempre nuovo che ripaga da ogni affanno. I rapporti umani, e non solo professionali, con artisti, critici e curatori, sono il vero collante dell’attività e il motore che rende sempre nuova la voglia di andare avanti.
Solo un grazie a chi ci permette di poter seguire ed apprezzare il mondo dell’arte nel suo continuo movimento.

Si ringrazia l'Associazione Alta Fedeltà
www.altafedelta.org
per la collaborazione

lunedì 23 marzo 2009

L'ARCIPELAGO DEL CORPO (link a una conversazione)

Segnalo una bellissima conversazione di Alessandra Pigliaru, infaticabile sismografa del reale in tutte le sue forme, con la filosofa Michela Marzano, ricercatrice presso il CNRS di Parigi e insegnante in Francia di filosofia sociale ed etica.
La conversazione è apparsa su VDBD n° 3.

G. P.

http://nuke.viadellebelledonne.it/NUMEROTRE/STRETTOIE/AlessandraPigliaruLarcipelagodelcorpo/tabid/186/Default.aspx

giovedì 19 marzo 2009

PAOLO ICARO - PINACOTECA COMUNALE "FRANCESCO PODESTI" - PALAZZO BOSDARI - ANCONA


dal 21 marzo al 26 aprile 2009
inaugurazione 21 marzo ore 17:30
Pinacoteca Comunale "Francesco Podesti" - Palazzo Bosdari
via Ciriaco Pizzecolli 17 - Ancona
tel +39 0712225041
biglietti: gratuito alla raccolta di disegni di Paolo Icaro
(sala esposizioni piano terra accesso Pinacoteca);
euro 4,60 (riduzioni di legge e titolari Carta Musei Marche
e Carta Sistema Museale della Provincia di Ancona)
agli interventi di Paolo Icaro in dialogo con i capolavori di grandi maestri
quali Lorenzo Lotto e Sebastiano del Piombo nelle sale superiori della Pinacoteca
e in tutte le sale della Pinacoteca;
gratuito a tutte le sale della Pinacoteca nei giorni 21 marzo inaugurazione,
2 marzo per l'incontro con Ludovico Pratesi,
nei giorni degli altri incontri
e dal 18 al 26 aprile in occasione della settimana della cultura
orari: da martedì a sabato ore 9.00-19.00,
domenica e lunedì festivi ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00
chiuso lunedì non festivi
curatore: Gabriella Papini, Stefano Verri
catalogo: progetto editoriale a cura di Gabriella Papini,
con un saggio critico di Stefano Verri


Dal 21 marzo al 26 aprile Paolo Icaro alla Pinacoteca comunale di Ancona, l’esposizione di uno dei protagonisti maggiori dell’arte contemporanea.
Artista fuori dagli schemi e dalle convenzioni delle diverse correnti artistiche Paolo Icaro può essere considerato uno dei protagonisti più interessanti della recente contemporaneità.
Il progetto espositivo prende avvio il 21 marzo, ore 17.30, per proseguire fino al 26 aprile 2009, in concomitanza della giornata mondiale della poesia e con la partecipazione di Ermanno Bencivenga (Università California-Irvine) per la sezione “Arte tra poesia e pensiero: emozioni del creare“, con una conversazione inserita nel calendario della rassegna di filosofia “Emozioni vitali 2 - Festival del pensiero“, curata da Giancarlo Galeazzi.
Previsti un incontro con Ludovico Pratesi il 2 aprile ed una serie momenti pubblici per la Settimana della Cultura dal 18 al 26 aprile 2009.
Difficilmente inscrivibile all’interno di uno dei numerosi -ismi che costellano la Storia dell’Arte del secondo Novecento, Paolo Icaro costruisce una ricerca propria e personale caratterizzata da un profondo rigore teorico e formale, che si manifesta nel disegno, nella performance e soprattutto nella scultura e nelle installazioni.
Misura e trasformazione sembrano essere i cardini attorno a cui ruota una poetica che sviluppa alcuni temi cari al grande pensiero filosofico del secolo appena concluso. Una poetica che rimette l’uomo e la sua attitudine di faber, di trasformatore, al centro dell’universo.
Il gesso, le pietre, il metallo, elementi naturali e primordiali, vengono trasformati dall’operare dell’artista e nel prendere forme nuove mutano il proprio valore semantico. Ma la ricerca di Paolo Icaro va oltre, coinvolgendo attraverso le sue presenze, l’assenza dello spazio circostante. I materiali si fondono e diventano oggetti che nell’installazione complessiva mutano il valore ed il senso del luogo che li ospita, che soggiace alle regole imposte dall’opera, al pensiero forte e dominante dell’artista.
In questa occasione Paolo Icaro propone due interventi al piano nobile della Pinacoteca Francesco Podesti di Ancona, nella Sala del Cinquecento veneziano che ospita alcuni capolavori di grandi Maestri dell’arte italiana. Un cortocircuito temporale in cui l’antico ed il moderno vegono delicatamente invitati a convivere.
In Ombra 90° stele in gesso del 1996, l’elemento lineare dell’angolo retto viene accentuato da un lato scurito dalla grafite, un’ombra insita nell’oggetto che avvia un dialogo silenzioso e poetico con l’ombra proiettata dall’uomo sul libro nel Ritratto di Francesco Arsilli dipinto da Sebastiano del Piombo. Lo spazio dipinto si dilata fino a pervadere la Stele creando un luogo sospeso in cui le due opere sembrano convivere integrandosi l’una all’altra.
Le Stele di Icaro sono leggerezza e tensione, poesia e rigore, purezza e commistione. Lassù: per un blu K. cresce rapida verso l’alto, innalzando al cielo una spugna sintetica intrisa di un particolarissimo pigmento blu, un movimento ascensionale, come quello creato da Lorenzo Lotto nell’opera Madonna col Bambino nota come Pala dell’Alabarda, dove ogni linea sembra spingere la Madonna, vestita del suo splendido manto blu, verso la gloria dell’incoronazione. Anche qui, lo spazio dipinto sublima i contorni della tela quasi ad entrare, nella suggestione delle cromie, in un tempo ed uno spazio diversi. Una frattura della linearità in cui l’intervento contemporaneo non rappresenta più una semplice associazione o confronto, ma diventa soggetto ed oggetto di un’interazione vera e profonda sul piano estetico e formale. Così due stele, due presenze, due inattesi visitatori si relazionano con le suggestioni di due antichi Maestri. Un dialogo fatto di suggestioni estetiche, di luci, di ombre e di colori.
Il piano terra della Pinacoteca ospiterà invece una raccolta di disegni, alcuni dei quali proposti per la prima volta in Italia, altri assolutamente inediti. Una selezione operata privilegiando un percorso estetico in cui vengono alla luce le caratteristiche salienti che nel corso degli anni hanno caratterizzato la poetica di questo Maestro dell’Arte Italiana. Un percorso che dalle meditazioni sul segno ci porta al rigore concettuale delle Mappe del 1978 o degli Scomposti del 1986, ed ai disegni graffiti (Pulp Drawing, 1964) dove disegno e scultura sembrano quasi fondersi. Un’esperienza che ci porta fuori dalla bidimensionalità classica della grafica introducendoci in un luogo dove il disegno invade la terza dimensione, quella della scultura per arrivare alla quarta: il tempo.

lunedì 16 marzo 2009

TULLIO PERICOLI - SEDENDO E MIRANDO, PAESAGGI DAL 1966 AL 2009 - GALLERIA D'ARTE CONTEMPORANEA "O. LICINI"


dal 21 marzo al 13 settembre 2009
inaugurazione sabato 21 marzo
Galleria d'Arte Contemporanea "Osvaldo Licini"
Corso Giuseppe Mazzini 90 - Ascoli Piceno
tel +39 0736277552
serv.pinacoteca@comune.ascolipiceno.it
www.ascolimusei.it
biglietti: euro 8 (intero) euro 5 (ridotto)
aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19
chiuso il lunedi
curatore: Elena Pontiggia
catalogo: SKIRA
testi di: Elena Pontiggia, Arturo Carlo Quintavalle,
Antonio Tabucchi, Stefano Papetti

In mostra presso la Galleria d’Arte Contemporanea di Ascoli Piceno, all’interno di uno splendido edificio conventuale rinascimentale, 130 opere per gran parte inedite. Soprattutto oli sulla cui materia grassa, pastosa l’artista spesso interviene con incisioni che danno spessore al dipinto e lasciano vibrare la superficie.
La mostra di Tullio Pericoli, “SEDENDO E MIRANDO, paesaggi dal 1966 al 2009”, citazione leopardiana che dà il nome anche a un dipinto in mostra, prende in esame l’intera ricerca sul paesaggio condotta dall’artista marchigiano (nato a Colli del Tronto in provincia di Ascoli, nel 1936 e vissuto dal 1961 a Milano) notissimo come disegnatore e ritrattista, ed è la più grande finora realizzata da Tullio Pericoli su questo tema.
La mostra offre al pubblico una scelta articolata ed organica delle opere realizzate dal 1967 ad oggi in un percorso che segue l’evoluzione dell’artista nel suo rapporto con il paesaggio, rivelando la continuità del tema nella poetica di Pericoli, su un arco di oltre 40 anni di attività, per quanto in mostra prevalgano le opere degli ultimi quattro, cinque anni.
“Si tratta di un tema che non ho mai abbandonato, che ho trattato in periodi diversi, ora in forma di racconto, ora in modo più astratto.”
Paesaggi, quelli della fine degli anni Sessanta, che Pericoli chiamava “geologie” in cui prevaleva una visione sotterranea attenta ad esplorare stratificazioni profonde. Opere dense di segni e di materia, quelle più recenti, meno letterali, apparentemente lontane da riferimenti alla natura. Superfici che modificano la forma, anche per quello che nascosto o misterioso c’è sotto, in un rapporto continuo tra la parte esteriore e quella interna. Una mappatura di intensa emotività che costituisce una sorta di idioma espressivo nell’invenzione e nella partitura di spazi altamente lirici.
La grande antologica, curata da Elena Pontiggia e organizzata dalla Provincia di Ascoli Piceno con il contributo della Fondazione Carisap ed il sostegno della Regione Marche e del Comune di Ascoli Piceno, costituisce l’ evento più prestigioso del ricco programma del FESTIVAL SAGGI PAESAGGI.
Una mostra destinata a bissare il successo di quella che l’edizione 2008 del Festival ha dedicato ad Osvaldo Licini con il quale non sono poche le affinità di segno e di visioni.
“Il paesaggio di Pericoli si ispira alla terra dove è nato, ma si esprime liricamente e liberamente, divenendo un paesaggio della fantasia e dell’anima: una sorta di linguaggio di valore universale” scrive la curatrice.
Colori terrosi, materici, caldi, bruni, arancio e ocra, i verde oliva ma anche spesso i bianchi e le tante sfumature di grigio scabro dei canali o dei solchi tracciati come leggere incisioni.
“Io, dentro il mio dipingere metto il piacere di trasformare in pittura la bellezza del mondo usando i graffi del disegno come antiche cicatrici di un volto, i solchi del pennello, la sapienza dell’impaginazione, la capacità di leggere con gli occhi le stratificazioni e le relazioni presenti nella natura” afferma Pericoli.
In mostra presso la Galleria d’Arte Contemporanea di Ascoli Piceno, all’interno di uno splendido edificio conventuale rinascimentale, 130 opere per gran parte inedite. Soprattutto olii sulla cui materia pastosa l’artista spesso interviene con incisioni che danno spessore al dipinto e lasciano vibrare la superficie.
Si parte da Studio per la città in fiamme, 1966, si prosegue con la serie delle Geologie degli anni Settanta e, attraverso la serie intensa degli acquerelli della seconda metà del decennio, si giunge alle opere più recenti. Tra queste sono compresi tutti i più significativi lavori dell’artista, a partire dalla monumentale e spettacolare Lunetta per Torrecchia, eseguita nel 2002 per la residenza di campagna di Carlo Caracciolo.
Spiccano inoltre in mostra opere come Terra rossa (2004), Terreni (2007) e Alta collina (2008), quest’ultima nota perché adottata come logo della campagna di difesa del paesaggio condotta da Italia Nostra nel 2008.

BIOGRAFIA
Tullio Pericoli nasce a Colli del Tronto (Ascoli Piceno). Dal 1961 vive a Milano dove si afferma come pittore e disegnatore. A partire dagli anni '70 inizia a collaborare con la rivista "Linus", con il "Corriere della Sera" (dal 1974) e con il settimanale "L'Espresso". Intanto espone le sue opere a Milano, Parma,
Urbino e presso l'Olivetti di Ivrea. Realizza i disegni per l'edizione del volume Robinson Crusoe per l'Olivetti, e, nel 1985, li espone a Milano (presso il Padiglione di Arte Contemporanea), poi a Bologna, Genova e Roma. Intanto dal 1984 collabora con "la Repubblica". Nel 1987 Livio Garzanti gli affida l'incarico di realizzare, in un salone della casa editrice, una pittura murale. Nel 1988 pubblica presso la casa editrice Prestel di Monaco il volume Woody, Freud e gli altri, che uscirà anche in edizione francese, spagnola e americana. Il libro diventa inoltre catalogo di una mostra presentata con successo in Germania e in Austria. Nel 1990 è la volta di Ritratti arbitrari, pubblicato in Italia da Einaudi. Proseguono le personali dell'autore, che espone a Milano (Attraverso il disegno è il titolo dell'ampia mostra ospitata a Palazzo Reale), Parigi e Monaco. Riceve il "Premio Gulbransson" dall'Olaf Gulbransson Museum di Tegernsee (1993) e presenta una mostra dal titolo Il tavolo del re ospitata al Gulbransson Museum stesso, a Bamberg, Francoforte e New York. Nel 1995 si avvicina al teatro disegnando scene e costumi per l'opera L'elisir d'amore di Donizetti che va in scena a Zurigo. Tre anni dopo, nel 1998, cura un nuovo allestimento della stessa opera per la Scala di Milano.
Nel 2001 mette in scena Le sedie di Ionesco per il Teatro Studio di Milano, curandone la regia, le scene e i costumi e nel 2002 disegna scene e costumi per Il turco in Italia di G. Rossini sempre per l’Opernhaus di Zurigo.
Il volume Terre (Rizzoli), edito anche negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, raccoglie una selezione di opere sul tema del paesaggio. Di questi dipinti si tiene un’ampia mostra a Palazzo Lanfranchi a Pisa all’inizio del 2002.
Sempre nello stesso anno la casa editrice Adelphi pubblica il volume I ritratti, una raccolta di 577 volti di personaggi soprattutto letterari, parte dei quali vengono esposti nel 2003 allo Spazio Oberdan di Milano. Per l’occasione Adelphi pubblica un nuovo volume di ritratti dal titolo Otto scrittori.
Nel 2004 tiene a Roma, a Palazzo Venezia, una mostra sui grandi dipinti realizzati nella residenza di Carlo Caracciolo a Torrecchia, pubblica La casa ideale di Robert Louis Stevenson (Adelphi) e Viaggio nel paesaggio (Edizioni Nuages).
Nel 2005 esce presso Bompiani L’anima del volto.
Nel 2006 espone i suoi dipinti in una mostra dal titolo Parti senza un tutto presso la Galleria Ceribelli di Bergamo.
Nel 2007 espone i ritratti di Samuel Beckett a Dublino presso la Oscar Wilde House. Adelphi pubblica un’edizione illustrata di Robinson Crusoe che rielabora il progetto realizzato per Olivetti tra il 1982 e il 1984, mentre Rizzoli pubblica Paesaggi e una parte delle opere del volume viene esposta presso la galleria Lorenzelli Arte di Milano.

mercoledì 11 marzo 2009

CONVEGNO SU CAPITINI

Ricevo e diffondo con grande piacere

G. P.




L’ANAACAssociazione Nazionale Amici di Aldo Capitini


e


il Comitato della Regione Umbria per le celebrazioni
del Quarantennale della morte di Aldo Capitini

con il Patrocinio della Provincia di Perugia
e in collaborazione con il Comune di Perugia


presentano la

Giornata dei giovani studiosi di Aldo Capitini:

IL PENSIERO E LE OPERE DI ALDO CAPITINI
NELLA COSCIENZA DELLE NUOVE GENERAZIONI



Perugia, Sala della Vaccara
sabato 14 marzo 2009
Programma


- ore 09:00, saluto del Presidente dell’ANAAC, Luciano Capitini
e presentazione della Giornata di studi: introduce Massimo Pomi

- ore 9:30, moderatore Giuseppe Moscati, relazioni di:
Rachele Galli, Metafisica pratica della compresenza e concezione escatologica dell’esistenza in Aldo Capitini
Mariangela Gigante, Aldo Capitini e il dinamismo del valore nell’omeostasi dell’autorità assoluta
Francesco Martini, Il rapporto tra Aldo Capitini ed Ernesto de Martino
Ignazio Rosato, I contributi di Aldo Capitini in “Azione nonviolenta”
Antonio Vigilante, Compresenza e vacuità. Una lettura buddhista di Aldo Capitini

- lettura del contributo scritto di:
Francesco Luigi Clemente, Dialettica e aggiunta nel pensiero di Aldo Capitini
Elisa Maiorca, L’educazione alla pace come pratica della libertà in Aldo Capitini

- spazio per la discussione

- ore 13:30, pausa per un leggero pranzo conviviale offerto dall’ANAAC
e, a seguire, visita al busto di Aldo Capitini (opera di Enrico Antonielli) sito presso i Giardini Carducci

- ore 15:00, moderatrice Gabriella Falcicchio, relazioni di:
Oriana Monarca White, Aldo Capitini e l’idea del C.O.S.: appunti da un’esperienza in Brasile
Giuseppe Moscati, Il ponte del liberalsocialismo tra libertà individuale e nuova socialità
Leonardo Speranza, Aldo Capitini e i giovani: l’evocazione di un oracolo innocente
Andrea Tortoreto, Logos contro natura. Echi presocratici in Aldo Capitini

- lettura dei contributi scritti di:
Monica Angotzi, Titolo da definire
Maura Caracciolo, Titolo da definire
Andrea Coppi, Tecniche di lotta nonviolenta: il contributo di Aldo Capitini

- spazio per la discussione e raccolta di brevi proposte di nuove piste di ricerca su Aldo Capitini

- ore 19:00, chiusura dei lavori
ringraziamenti e saluto del Presidente dell’ANAAC, Luciano Capitini




La segreteria scientifica del Seminario è affidata al dott. Giuseppe Moscati. Le relazioni e i contributi scritti verranno raccolti in volume in tempi brevi a cura dell’ANAAC
.

domenica 8 marzo 2009

"La Gru" vola in Radio

RADIOPHONICA (Perugia)
Durante la trasmissione LANTERNABLU
Intervista a Gianluca Pulsoni
Ascoltabile presso:
http://www.radiophonica.com/index.php?action=archivio


RADIO BRUXELLES
Durante la trasmissione "La tela Sonora"
passaggio radio del reading/acustico: "Cronache dalla città elettrica"

Testi e voce: Loris Ferri
Chitarra acustica/12 corde/resofonica: Alessandro Buccioletti
Ascoltabile da lunedì 9 marzo presso:

www.radioalma.blogspot.com

giovedì 5 marzo 2009

Morire a 27 anni per amore del teatro

Ricevo dagli amici di "7-8 chili", per l'amico Alfredo.
Davide

*

Vi inviamo questo breve comunicato stampa per segnalarvi una notizia ignorata dalla stampa italiana ma che noi riteniamo di estrema importanza.
Riguarda la morte di un ragazzo di soli 27 anni, amante del teatro, macchinista per la nota compagnia Societas Raffaello Sanzio di Cesena deceduto in un teatro francese mentre stava provando un macchinario scenico. Ci sembra giusto inoltrarvi la notizia perché apre interrogativi non indifferenti su cosa significhi morire sul lavoro, morire “giocando” con una macchina pericolosa, illegale, concepita per puro piacere scenico e rivelatasi mortale, utilizzata forse con la stessa leggerezza con cui poi si è voluta chiamarla “un gioco”.

Alcuni amici.



La notizia in breve:
Alfredo Tassi, 27 anni, originario di Offida, ha perso la vita nel Teatro Auditorium di Digione, mentre stava lavorando all’allestimento della scenografia di «Inferno», spettacolo della compagnia teatrale di Cesena Societas Raffaello Sanzio. L’incidente è avvenuto giovedì 5 febbraio, intorno alle 17:00, mentre il giovane tecnico stava provando una macchina di scena insieme al regista ed ad un macchinista della compagnia.
L’esame autoptico ha stabilito che la morte è stata causata da gravi lesioni al fegato ed al rene destro ma l’esatta dinamica dell’incidente, sicuramente correlato all’utilizzo del macchinario, resta ancora ignota ed è tuttora oggetto di indagine da parte dalla Polizia Francese.
Alfredo si era avvicinato giovanissimo al teatro ed alla sperimentazione artistica. Aveva fondato, con altri amici, un' Associazione Culturale (7-8chili), attraverso la quale si occupava di teatro e progetti educativi per l'infanzia.Produceva performance e spettacoli teatrali, era stato scultore e scenografo presso un laboratorio di Cesena, insomma, un'artista a 360 gradi.
Da 7 mesi seguiva la Raffaello Sanzio nelle sue tournè.

Sulla pagina
http://dialfredo.blogspot.com/
ci sono alcuni degli articoli usciti a proposito dell'incidente.

Alfredo è nato ad Offida il 15 Novembre 1981. Ha frequentato i geometri e poi si è iscritto all' Accademia di Belle arti di Carrara, indirizzo scultura. Ha studiato mimo corporeo per diversi anni con l'attore mimo Eugenio Ravo. Con Davide Calvaresi e Francesco Cardarelli aveva creato un gruppo di sperimentazione teatrale chiamato Dalfrenzis. Nel 2006 Francesco si distacca e Dalfrenzis sono Davide ed Alfredo.

Direttamente dal loro sito, ora non più in funzione: compagnia DALFRENZIS
Dalfrenzis distilla campi visivi di realtà, traendone un concentrato percettivo potenzialmente esplosivo su un territorio neutrale.
Si occupa di quel genere di immagini, segni che ogni giorno ed in ogni momento, ci scivolano accanto senza far rumore, per una comprensione del significato in forme non verbali puramente visive, utilizzando canali in grado di soddisfare le sociali esigenze di velocità.
Dalfrenzis sono Davide Calvaresi e Alfredo Tassi. Vivono e lavorano tra Offida (AP) e Cesena. La loro produzione è incentrata verso una contaminazione a 360 gradi ed aperta alla possibilità di costruzione artistica in costante oscillazione nei metodi, procedimenti e tecniche. Nelle loro performance la comunicazione è caratterizzata dall'utilizzo di materiale immediato che aspira a una familiarità universale fatta di forme mute, apparentemente vuote, ma assolutamente comprensibili.
Una raccolta di tutto ciò che di banale-strano-inesatto-ovvio-oscuro-sistematico-tecnologicamente avanzato o tecnologicamente arretrato- spoglio-locale-nazionale-globale-universale è presente nel sistema percettivo della comunicazione visiva contemporanea.
Dalfrenzis aderisce al progetto dell’ Associazione culturale 7-8 chili ed insieme a questa produce, cura e organizza eventi culturali e artistici.

Curriculum Dalfrenzis:
2003 : Nel Perdersi, omaggio a Yves Klein, performance, Aula Magna, Accademia di Belle Arti di Carrara (MS).
2004 : Guardiamoci nelle orecchie, spettacolo, Sala S. Pertini di via Roma, Offida (AP).
2005 : incErtidati-Rosso, performance con video istallazione e performance, in collaborazione con Prodact live act.Musica elettronica, spazio 74 ArtSystem Genova.
2005 : Malelettrico, installazione e performance, piazza del Popolo, Offida (AP)
2005 : Guardiamoci nelle orecchie, spettacolo, Terrazza Belvedere, Montelparo (AP)
2005 : Progetto Olio, installazione performance, Festival Tra il sole e la luna , Montone (TE)
2005 : Io non so, primo studio su Pier Paolo Pasolini, spettacolo, Palazzo dei Capitani, Ascoli Piceno
2006 : Guardiamoci nelle orecchie, spettacolo scuola elementare di via cassia a Roma -scuola materna Tofare di Ascoli Piceno - scuola elementare G. Ciabattoni di Offida
2006 : Olio, performance, officina giovani ex spazio macelli, Prato
2006 : Olio Recita, performance, Teatro Serpente Aureo, Offida (AP)
2006 : Olio Recita, performance, Piazza Contrada Ponte, S.Egidio (TE)
2006 : My tangram, performance, festival interferenze, Teramo
2006 : Stilk, performance, Jammin music pub, S.Egidio alla Vibrata(TE)
2006 : Nasce un poco strisciando, spettacolo, For.ma.ti in festival, Teatro comunale, Porto S. Giorgio
2007 : N.U.P.S. non uso poco sapone, spettacolo, Miasmi, Circo ad Alto, Ancona
2007 : Nasce un poco strisciando, spettacolo, “In teatro “ Teatro serpente aureo, Offida (AP)
2007 : Ma cosi non è, performance, Interferenze festival di arte urbana (primo premio), Teramo
2007 : Mammalucco, spettacolo, “occhiopinocchio: Giornate di immaginazione teatrale” Offida (AP)
2008 : Do, spettacolo, Paf performing art festival, Ancona.

Dalfrenzis era stato selezionato all'interno del concorso "Scenari Danza 2.0 - Concorso di Creazione 2008" organizzato da Inteatro, Ente di Promozione della Danza di Polverigi (AN). Grazie al concorso (finanziato dal Ministero delle Politiche Giovanili, noto e prestigioso riconoscimento nell'ambito della sperimentazione teatrale) era entrato a far parte del progetto IFA (Inteatro Festival Accademy 2008) e stava attualmente lavorando alla realizzazione di una performance da inserire nel Festival.
Di recente aveva preso parte alla rassegna RES/LAB organizzata al DID studio di Milano (presso la Fabbrica del Vapore) in occasione della festa del teatro. Oltre all'attività performativa Alfredo era animatore di ludoteca ed aveva spesso lavorato come educatore in campi estivi organizzati dalla cooperativa Il Gruppo Educativo di Roma.
Aveva poi creato, nel 2006, con alcuni amici, l'Associazione Culturale 7-8 chili, associazione che si occupa ormai professionalmente di teatro, laboratori creativi per bambini e disabili, organizzazione di mostre ed eventi culturali (
http://www.7-8chili.it/).
Dopo un corso da macchinista teatrale (2007) aveva svolto uno stage presso il laboratorio di scultura e scenografia Plastikart di Cesena, gestito da Zimmermann e Amoroso. Qui ha lavorato per diversi mesi tra il 2007 e il 2008. Nel 2008 in particolare si era dedicato alla realizzazione di alcune scenografie per la serie di spettacoli Inferno, Paradiso, Purgatorio della compagnia Societas Raffaello Sanzio di Cesena (per loro ha realizzato un Mazzinga di 4 metri di altezza, un sarcofago e diversi altri oggetti ancora visibili negli spettacoli della compagnia). Iniziata la tournèè ad Agosto 2008, Alfredo aveva seguito la compagnia come addetto ai macchinari di scena, fino alla data di Digione.
La macchina che gli ha causato la morte (una catapulta per esseri umani) era sotto la sua responsabilità tecnica ma non era stata realizzata da lui. Non si sa bene come sia stato possibile leggittimarne l'utilizzo vista la mancanza di certificazioni di sicurezza. Attualmente è stata sequestrata dalla polizia Francese. Le dinamiche dell'incidente nn sono chiare, la Polizia francese sta indagando ma non si hanno ancora notizie.

Vi ringraziamo infinitamente per la disponibilità.

Per ogni chiarimento o informazione
Valeria Colonnella 3398435290
bolladifumo@hotmail.com

mercoledì 4 marzo 2009

JOÃO CÉSAR MONTEIRO, NELLA RETE

Viva l'anacronismo e tutte le premesse che suonano, come promesse: dal presente al futuro.
Con grande piacere inoltro il seguente comunicato "inattuale".

Gianluca Pulsoni


Primo Sito web ufficiale dedicato a João César Monteiro

Inaugurato il 3 Febbraio 2009: Omaggio in memoria del 6° anniversario dalla morte del grande Maestro

www.joaocesarmonteiro.net


L'occhio assoluto_frame da Vai e vem (2003)


Nasce il primo portale ufficiale dedicato al Maestro João César Monteiro, uno dei registi dell'avanguardia cinematografica portoghese degli anni 60 del "Novo Cinema".


Ideatori del progetto un gruppo di ricercatori che si dedicano allo studio della cinematografia portoghese. Il sito, oltre ad essere un omaggio al grande pensatore, scrittore e regista, aprirà le porte a nuove prospettive sulla cinematografia portoghese. Scopo principale sarà creare una piattaforma virtuale che possa promuovere dibattiti tra professionisti dell'area, ricercatori universitari e non. Creare attraverso il portale un legame internazionale di studio sulla figura di Monteiro, inedito in Portogallo e nel mondo.


Il sito ha lo scopo principale di fornire il materiale per lo studio dell'opera del Maestro, da qualsiasi canto del mondo alla distanza di un click. Il sito inizialmente sarà disponibile in Italiano e in Portoghese, ma a breve sarà possibile consultarlo anche in Inglese e Francese. Inoltre i responsabili stanno chiedendo la collaborazione delle Ambasciate per poterlo tradurre anche in Spagnolo, Tedesco, Cinese, Giapponese e Russo.


Sarà possibile consultare le sceneggiature manoscritte e dattiloscritte, scannerizzate dagli originali in possesso della famiglia, fotografie inedite e sarà inoltre possibile consultare il database della sua biblioteca e fonoteca privata.


Liliana Navarra, madrina e responsabile del progetto, insieme a João Pedro Gil Monteiro sono ben consapevoli che l'esito di questo progetto, con queste peculiarità, dipenderà non solo dalla semplice creazione di un sito web, anche se il progetto si presenta con caratteristiche sufficienti da poter costituire una prova di successo, ma da un intenso lavoro di ricerca sull'opera di J.C.Monteiro.


Il sito, ancora in stato embrionale, è stato realizzato con una grafica semplice e lineare per rendere più rapida ed agevole la navigazione della vasta quantità di materiale che gli utenti avranno a disposizione.



Per maggiori informazioni:




Ringraziandovi per l'attenzione, vi porgo i miei più cordiali saluti.


Liliana Navarra